Peregrinatio
Per quaranta giorni abbiamo peregrinato. Insieme.
Insieme al Crocifisso dell’Amore Misericordioso e alla Madre.
Insieme come Famiglia, impegnando le forze, superando le inevitabili tensioni.
Ogni sera, siamo entrati nelle Chiese della nostra Diocesi, abbracciati dalla fede semplice della gente.
Abbiamo aperto quasi tutti gli incontri di testimonianza e preghiera con la visione di un breve filmato.
In alcuni immagini di repertorio, ecco la Madre lanciare le caramelle alle ragazze, scartare un regalo con attenzione, muovere velocissima le dita per ricamare il cingolo dei sacerdoti, alzare lo sguardo e aprirsi in un largo, simpatico sorriso!
Ho la scena nel cuore, perché l’ho vista tante volte.
Ogni volta, però, mi pareva che la Madre quel sorriso lo rivolgesse a me e come d’incanto sorridevo anch’io.
La nostra bocca si riempì di sorriso
Gesù ha mai sorriso?
Certamente a sua Mamma, che l’ha concepito e partorito.
A san Giuseppe, suo mite e coraggioso “papà” sulla terra, agli angeli in cielo, ai magi, a Simeone ed Anna, a Giovanni il Battista, agli amici, quando li ha chiamati a stare con Lui, a Pietro quando si getta ai suoi piedi, o quando si tuffa in mare per andargli incontro…
A Marta quando lo rimproverava, a Maria quando lo ascoltava seduta ai suoi piedi o quando gli ha cosparso il capo di profumo, alla cananea, dopo l’iniziale provocazione, all’adultera quando l’ha liberata dalla condanna, ai ciechi dopo aver loro ridato la vista, al paralitico dopo averlo perdonato e fatto camminare… A Lazzaro, al ragazzo e alla fanciulla dopo aver ridato loro la vita.
Un testo, fra gli altri, mi sembra che dimostri il suo sorriso:
«Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: “Una cosa sola ti manca: va’… e vieni! Seguimi”».
Non immagino uno sguardo distaccato, ma piuttosto un sorriso, quasi a scongiurare quel che segue: «Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato…».
Come può quel tale diventare triste, se Gesù gli sorride?
Come può chiudersi nella tristezza? Diventare scuro quando il Sole lo guarda con i suoi occhi brucianti d’amore? Rabbuiarsi nel giorno senza tramonto, il giorno del Signore?
Forse non se n’è accorto. Come l’abete della novella di Andersen, che muore rincorrendo il sogno della felicità, senza essersi accorto che il momento più felice della vita è questo! Adesso Gesù ti sorride!
Sorriso di Padre… e di Madre
Certamente Gesù ha sorriso anche al Padre suo. E allo Spirito Santo, quando discende verso di Lui come una colomba.
Ha sorriso anche dalla croce, mentre prega il Padre: Perdonali, perdonali, perdonali…
E la Madre? A chi ha sorriso? Quando?
Tante volte, nelle circostanze liete e in quelle meno liete.
Alle figlie amate, i figli, i malati, i pellegrini. Mentre lavorava e quando pregava.
Ha sorriso, estasiata. Quando Gesù veniva da Lei e poteva vederlo, ascoltare la Sua voce, toccare il Suo cuore ferito d’amore.
Quando prendeva la mano ai figli: P. Gino, P. Arsenio, Ennio, alle figlie… per fare qualche passo più sicura, aiutando mentre si lasciava aiutare. Sorreggendo, mentre sembrava sorretta…
I Santi sono bravi a cogliere l’attimo della felicità! A fare il bene nell’istante che passa, senza perdere tempo in fantasie vane, ma sfruttando ogni occasione per essere amati… amando, per amare anche quando non siamo amati.
Uno di questi Santi è Padre Pino Puglisi, 3P: anche lui, affronta la morte, vittima della mafia, martire di Cristo, armato… di un sorriso straordinario, bellissimo!
Un anno fa, il 25 maggio, veniva beatificato a Palermo.
Fra poco, anche la Madre è beata.
Conoscendo la figura di P. Pino, guardando le sue fotografie, e soprattutto pregando sulla sua tomba, una spiga dorata incorniciata di marmo rosso, ho ripensato alla Madre, a quanto si assomigliano i Santi!
P. Pino sapeva ascoltare, come la Madre.
Dava alla gente pane e Vangelo, come la Madre.
Parlava di Dio in termini di tenerezza e misericordia.
Sapeva coniugare misericordia e giustizia, senza mai scendere a compromessi, anche al costo… della vita.
C’è un segno inequivocabile che tutto questo viene da Dio: la capacità di sorridere, sempre. Un santo triste, infatti, è un triste santo!
Perché… se Padre Pino e Madre Speranza sapevano sorridere, se Gesù e lo Spirito Santo sorridono, quanto più il Padre nostro celeste!
Padre buonissimo e Madre tenerissima, che abbraccia e sorride a ognuno dei suoi figli… amati!
E… se il Padre ti sorride, non ti aiuterà forse a sorridere?
«Dunque, Dio…
colmerà di nuovo la tua bocca di sorriso
e le tue labbra di gioia».
E allora… sorriso sarà!